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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Cicerone
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De Natura Deorum III,56
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originale
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[56] Mercurius unus Caelo patre, Die matre natus, cuius obscenius excitata natura traditur, quod aspectu Proserpinae commotus sit; alter Valentis et Phoronidis filius is, qui sub terris habetur idem Trophonius; tertius Iove tertio natus et Maia, ex quo et Penelopa Pana natum ferunt; quartus Nilo patre, quem Aegyptii nefas habent nominare; quintus, quem colunt Pheneatae, qui Argum dicitur interemisse ob eamque causam in Aegyptum profugisse atque Aegyptiis leges et litteras tradidisse: hunc Aegyptii Theyt appellant eodemque nomine anni primus mensis apud eos vocatur.
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traduzione
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56. Di un Mercurio, figlio del Cielo e della dea che impersona il giorno, la tradizione ci ha tramandato
l'eccitazione sessuale provata alla vista di Proserpina. Un altro Mercurio ? quel figlio di Valente e di Foronide che,
quale divinit? sotterranea, viene identificato con Trofonio; un terzo dio di questo nome ? quello nato dal terzo Giove e
da Maia e dalla cui unione con Penelope sarebbe nato Pari. Un quarto Mercurio ebbe come padre il Nilo e fa parte di
quelle divinit? il cui nome gli Egiziani non possono pronunciare; un quinto ? quello venerato dagli abitanti di Feneo. Di
lui si narra che avrebbe ucciso Argo e, in conseguenza di ci?, si sarebbe rifugiato in Egitto e avrebbe introdotto presso
quel popolo le leggi e l'alfabeto: gli Egiziani lo chiamano Teuth e col suo stesso nome designano il primo mese
dell'anno.
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